News

Mozzarella, San Daniele e Asprinio!

La festa dell’oro bianco ad Aversa, con salumi,
e vini friulani c’era anche il Club del sigaro.

01 Giugno 2012

CASERTA — La mozzarella aversana è diventa bigama. Oltre a sposarsi con il vino Asprino, quello dell’annata 2011, imbottigliato da Mariella e Carlo Menale (il ricavato della vendita delle bottiglie è devoluto in beneficenza) si è coniugata anche i prodotti provenienti dal Friuli, dal vino, agli insaccati. La tradizionale ‘‘festa della mozzarella”, è stata accompagnata dai prodotti friuliani: dal prosciutto di San Daniele, alla mortadella; dai salumi, alla pancetta. L’idea forte della festa di quest’anno è stata quella di abbinare la manifestazione all’ Enotour Attems, giunto alla seconda edizione (la manifestazione farà tappa al palazzo del Gusto di Caserta), una iniziativa che in venti tappe ha presentato lungo tutta la penisola il «Buono del Friuli» in ogni sua espressione e accompagnato da una selezione di vini Atems. Così mentre venivano servite, in abbondanza, le treccine di mozzarella, nello stand dei sommelier si versavano nei calici vini friuliani e Asprinio aversano, tutti molto apprezzati dalle centinaia di persone che hanno affollato sino a tarda sera lo spiazzo dove si è svolta, come consuetudine, la ‘‘festa”.

IL CLUB DEL SIGARO – E non poteva mancare il ‘‘club del sigaro” che ha distribuito ai fumatori presenti i ‘‘toscani” facendo percorrere in pochi metri un viaggio tutto italiano, dal Friuli, alla Campania, passando per la Toscana. L’Asprinio sta conoscendo una nuova espansione a cominciare dalla tradizionale coltivazione in filari di questo vitigno. Infatti se fino al 1960 erano 18mila gli ettari di vite coltivati in filari, all’inizio del secolo si era scesi a 100 ettari. Ma negli ultimi due anni la coltivazione che unisce la vite agli olmi (come affermava Virgilio nelle Georgiche) è cresciuta di nuovo e oggi sono circa 180 gli ettari dei filari da cui si ricava l’asprino. La bottiglia del vino di Mariella e Carlo Menale ha un’etichetta ‘‘religiosa”: infatti vi è riprodotta una statua della Madonna, non fosse altro perché il ricavato della produzione (limitata) viene tutto devoluto al Pime, l’istituto pontificio che si occupa delle missioni estere di Trentola Ducenta a pochi chilometri da Aversa.

Vito Faenza

Lascia un commento